Il modello estetico di riferimento sta cambiando. Non più colorito glow, pelle abbronzata e viso scolpito da celebrity. “Adesso il focus è sui segreti di bellezza delle donne orientali, e nello specifico delle it-girls del Sol Levante, giovani donne seguitissime sui social che hanno un incarnato omogeneo e impeccabile, si curano molto, sono in forma e attraverso Instagram e TikTok vengono percepite come donne di successo”, dice Carmela Pisano, medico estetico, titolare di Acaia Medical Center a Roma, molto frequentato dalle Cinesi, Coreane e Giapponesi che si sono trasferite nella capitale.
«Un dato è molto esplicativo: circa il 76 per cento utilizza un paio di maschere nella beauty-routine quotidiana, le Italiane che seguono questo rituale sono solo il 16-17. La pelle chiara e curata in Oriente è considerata uno status sociale, più una donna ha studiato e ha un lavoro prestigioso, più la sua cute è splendente e madreperlacea», continua Pisano. “Per loro le macchie cutanee sono off-limits in tutti i casi e spesso devono tenere sotto controllo la pelle grassa, soprattutto nella zona T, perché sono predisposte per natura”.
Sono addicted, quindi, di ogni tipo di laser, anche ablativo (per loro non è un problema avere un downtime di cinque-sette giorni, al contrario delle signore italiane che chiedono risultati express e, soprattutto, non vogliono mostrarsi in pubblico con qualche ematoma o rossore), peeling schiarenti e pulizie profonde (Hydrafacial, il device in grado di purificare la cute in profondità stimolando le fibre elastiche, è uno dei loro preferiti). “In Corea la prevenzione è la parola d’ordine: le ragazze cominciano a curarsi a 13-15 anni e sono super esperte in laser e tecnologia”, dice Caterina Bistrot, medico estetico presso Image Clinic a Milano, che ha seguito diversi corsi di specializzazione a Seoul. “Chiedono molto l’applicazione dei fili tensori, per migliorare la grana della pelle”. Lo stile orientale apprezza tutti i retouch estetici ma non per riempire, quanto per sfilare o allungare l’ovale.
“Queste pazienti ricorrono alle iniezioni di botox sulla mandibola per avere una forma più delicata e meno definita”, aggiunge la titolare di Acaia. “Lo chiamano viso ‘a uovo’, ed è il contrario del modello occidentale che vuole un contorno ben sottolineato. Per rispondere al nostro criterio estetico, invece, desiderano ingrandire gli occhi (con un mix di acido ialuronico e botox) e rendono più sottile il naso con la tecnica del rinofiller”.